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“Un passaggio fondamentale per la valorizzazione del Terzo settore: adesso si può collaborare al meglio con le istituzioni pubbliche”. Lo afferma Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, esprimendo soddisfazione per la firma del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando sul decreto di adozione delle linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore, a seguito dell’intesa sancita nell’ultima seduta della Conferenza unificata.
Linee guida attuative degli articoli 55-56 del CTS: un testo altamente significativo per la collaborazione tra Terzo Settore e Pubbliche amministrazioni
Riguardo all’aspetto metodologico, esso rappresenta il punto di arrivo di un percorso di proficua collaborazione sviluppatosi tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regioni, Enti locali e Terzo settore, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato al tema. Il gruppo di lavoro è stato composto, oltre che dal direttore generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero, dai rappresentanti espressi dalla
- Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (dr.ssa Tiziana Biolghini – Regione Lazio; dr.ssa Maria Luisa Gallinotti – Regione Liguria; dr. Stefano Lomi – Regione Toscana; dr.ssa Monica Raciti – Regione Emilia-Romagna; dr.ssa Federica Sartori – Provincia autonoma di Trento);
- ANCI (avv. Luciano Gallo e dr.ssa Chiara Poli)
- Forum nazionale del Terzo settore, quale associazione di enti del Terzo settore maggiormente rappresentativa sul territorio nazionale (dr. Luca Gori, docente presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).
Sotto l’aspetto contenutistico, il decreto intende offrire un quadro condiviso di analisi degli istituti introdotti dal Codice del Terzo settore, previsti dal Titolo VII (Dei rapporti con gli enti pubblici), allo scopo di un utile supporto alle pubbliche amministrazioni nella concreta applicazione degli articoli 55, 56 e 57 del Codice.
Esso tiene conto dell’importante sentenza della Corte costituzionale n. 131/2020, la quale ha ravvisato nell’articolo 55 del Codice “una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale valorizzato dall’art. 118, quarto comma, Cost.”, un originale canale di “amministrazione condivisa”, alternativo a quello del profitto e del mercato, scandito “per la prima volta in termini generali (come) una vera e propria procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria”. Agli “enti del Terzo settore, al fine di rendere più efficace l’azione amministrativa nei settori di attività di interesse generale definiti dal Codice è riconosciuta una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse generale”. Tale posizione peculiare degli enti del Terzo settore nel rapporto con la P.A. si fonda sulla loro qualificazione “come un insieme limitato di soggetti giuridici dotati di caratteri specifici” (art. 4 del Codice), rivolti a “perseguire il bene comune” (art. 1), a svolgere “attività di interesse generale” (art. 5), senza perseguire finalità lucrative soggettive (art. 8), sottoposti a un sistema pubblicistico di registrazione (art. 11) e a rigorosi controlli (articoli da 90 a 97).
Le linee guida danno altresì conto delle modifiche al codice dei contratti pubblici apportate con il D.L. n. 76/2020, convertito nella Legge n. 120/2020, finalizzate a un miglior coordinamento con il Codice del Terzo settore.